Le Guide Alpine di Courmayeur tornano sull'Everest

Edmond Joyeusaz, Gianluca Marra e Francesco Civra Dano, Guide Alpine della Società delle Guide di Courmayeur tenteranno di scalare la Parete Nord dell'Everest risalendo l'Hornbein Couloir per ridiscendere dalla cima con gli sci, operazione che costituisce una prima assoluta nella storia dell'alpinismo.

La scalata sarà effettuata in stile "alpino" ovvero senza l'ausilio di corde fisse e bombole di ossigeno, in modo da operare nel rispetto dell'ambiente.

Al termine della spedizione saranno rimosse tutte le corde fisse sulla via di salita, mentre sulla via del ritorno a valle, le Guide saliranno nuovamente al Campo Base dalla via "normale" tibetana per ripulire la morena dai materiali abbandonati in decenni di tentativi di scalata.

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mercoledì 15 settembre 2010

ABC (Campo base avanzato) –Campo 1 5.880 mt.





ABC (Campo base avanzato) –Campo 1 5.880 mt. 14-09-2010


E’ stata dura, pensavamo fosse più vicina la base dell’Everest, abbiamo camminato per 10 ore!! percorso circa 24 kilometri tra andata e ritorno mettendo a dura prova le nostre scarpe Kayland che hanno risposto benissimo allo “stress”. Siamo tornati al campo base all’imbrunire sotto la solita leggera nevicata, giusto il tempo per cenare e calarci nei nostri sacchi a pelo veramente stanchi. Il campo 1 contrariamente alle previsioni è stato piazzato sull’ultimo lembo di morena, l’inizio dell’Horbein è a circa un Kilometro attraversando il ghiacciaio. A metà strada Alberto Zerain, da poco risalito da Rongbuk, ci ha accolti nella sua tenda con purè e baccalà, ed al corrente della “scomparsa” dei nostri salumi, ci ha regalato un salamino. Zerain si sta dimostrando sempre più aperto, disponibile, simpatico ed umile nonostante il curriculum che lo precede. Oggi ho riflettuto sull’Everest e sulle spedizioni commerciali che ogni anno (questa primavera sono saliti in 513 in vetta) assediano questa montagna. L’elite dell’alpinismo mondiale definisce le vie normali di questa montagna, le vie degli yak; dove oramai tutti riescono a raggiungere la vetta con l’ausilio spropositato di sherpa ed ossigeno, perdendo quindi il senso dell’avventura e lo spirito che una salita del genere dovrebbe avere. Bene, è sufficiente spostarsi di pochi Kilometri come abbiamo fatto noi, per ritrovarsi da soli nell’ immensità della montagna e ritrovare le sensazioni di solitudine e di spedizioni passate. La forza che emana la parete nord ci rende consapevoli di essere veramente poca cosa al suo cospetto. Speriamo di riuscire ad essere in “sintonia” con questa montagna e di effettuare le scelte giuste affinché “LEI” ci voglia accogliere sulla sua cima.

Tashi Delek!

edmond

5 commenti:

  1. Che immagini grandiose! E' fantastico poter assistere da lontano alla vostra impresa e seguirvi passo passo!
    Vi auguro con tutto il cuore di trovare la "sintonia" giusta.
    Luisa

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  2. quanto mi piacerebbe vedere le vostre facce intente a studiare l'immensità di questa montagna!!! Forza ragazzi!!! PS, il tor des geants è stato vinto da Ulrich Gross di merano impiegandoci poco più di 80h...TASHI DELEK a tutti e tre

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  3. Ciao a tutti!
    10 ore...!! Direi bell'inizio!!
    Lì è sicuro che non trovate quella gente che a Punta Helbronner osa andare sul ghiacciaio con i mocassini o i tacchi a spillo!!!!
    Ci sarà una tranquillità assoluta... solo alla natura è concesso esprimersi con le sue bellezze!
    Buona continuazione!
    Un caro saluto a tutti e un abbraccio forte a Gianluca!
    Beatrice

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  4. Poudzo! Lasciatemi dire che vedendo le foto dei posti in cui siete mi è venuta un pò di invidia, poi pensando che siete senza jambon de bosses un poco mi è passata!! Forza ragazzi!!!!

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  5. il MONTE BIANCO mettera una buona parola per voi
    siamo con voi saluti a tutti

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